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Le Havening Techniques® sono state sviluppate dal Dr Ron Ruden, in collaborazione con il fratello il Dr Steven Ruden di New York. Il Dr Ron Ruden laureato ad Harvard, per oltre ventanni si è occupato di ricerca e studio delle neuroscienze al fine di sviluppare metodi e tecniche utili al miglioramento dell’essere umano. In particolare ha dedicato oltre dieci anni allo studio e alla sperimentazione clinica delle funzioni dell’amigdala (sistema limbico-sistema nervoso centrale) coinvolte nella elaborazione dei traumi psicologici e altre correlazioni emotive emozionali coinvolte ( fobie, dolore cronico, stati depressivi- ansiosi ecc.). Il risultato di questi studi ed applicazioni innovative si riflettono nei protocolli Havening. Ora, questi metodi vengono insegnati anche agli psicoterapeuti e ai medici italiani abilitati alla psicoterapia.
Havening è stato applicato ai veterani militari, pazienti con dolore cronico, soggetti con disturbo post traumatico da stress, stati ansiosi, depressivi, terapia di coppia, fobie, paure. Ricerche condotte presso il King's College di Londra sottolineano gli straordinari risultati. Metodo in continua evoluzione, risulta efficace, rapido, completo e attendibile nei trattamenti e applicabile a tutte le età.
Il metodo Havening può essere integrato con diverse pratiche e metodologie psicoterapiche.
In termini di applicazioni terapeutiche le Havening Techniques®, agiscono in modo permanente bloccando i neuroni che contengono le informazioni biologiche del trauma che producono reazioni non evolutive. Havening utilizza l'input sensoriale del tatto come una parte fondamentale della sua applicazione. Alcune aree del corpo quali le braccia, il viso e le mani se toccate attraverso il metodo Havening producono onde delta a livello cerebrale. Le onde delta a loro volta promuovono reazioni chimiche a catena nella zona dell'amigdala. Ciò rimuove specificamente i recettori AMPA che si trovano sulla superficie dei neuroni nell'amigdala, dove l'evento traumatico è stato 'archiviato' (la memoria dell’evento) conseguentemente il risultato è che l’area della memoria non viene riattivata.
Le esperienze traumatiche possono essere codificate a livello cerebrale attraverso una modalità che può generare una sintomatologia fisica e/o psicologica.
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